Dermatite da smartphone

dermatite-da-smartphone-simonetta-calamita-allergologa

Vi è mai capitato di avere arrossamenti, prurito o piccole vesciche su orecchie e guance?
I vostri figli, hanno lamentato prurito alle mani, avete notato delle eruzioni cutanee sul loro collo o sulle loro orecchie?
Fate attenzione, perché potrebbe trattarsi di dermatite da contatto dovuta da smartphone, dispositivi mobili e accessori.

Già negli anni scorsi, diversi studi avevano indicato i telefoni cellulari come una delle cause delle dermatiti allergiche da contatto, in quanto a seguito di un’esposizione prolungata e continua con la nostra pelle, gli stessi potrebbero rilasciare una quantità di metalli, come il cromo ed il nichel, sufficiente ad indurre dermatiti allergiche.

Secondo il medico Graham Lowe della British Association of Dermatologists “Prolungati e ripetitivi contatti con apparecchi che contengono nichel rendono più probabile l’insorgenza di una reazione cutanea in coloro che vi sono allergici. Chi ha avuto una precedente reazione al contatto con il nichel è maggiormente esposto anche alla “dermatite da telefonino”.

Solo in Italia ne soffrono oltre 10 mila persone, tra adulti e bambini, dato destinato drasticamente a crescere nel futuro prossimo.

Pensiamo all’utilizzo quotidiano che noi stessi facciamo dello smartphone ed alle ore che trascorriamo tenendolo in mano o appoggiato alle nostre orecchie, tra telefonate di lavoro, messaggi vari e per interagire sui social media.

Il dato è ancor più preoccupante se lo trasferiamo sugli adolescenti, dove l’utilizzo dei dispositivi mobili sta crescendo in maniera esponenziale.
I ragazzi telefonano, chattano, fanno video e scattano fotografie con gli smartphone ma non solo, li utilizzano per ore ed ore anche per giocare e per ascoltare musica, così come spesso può capitare anche a noi adulti, magari mettendo degli auricolari mentre facciamo jogging o semplicemente al mare sotto l’ombrellone.

Il rash cutaneo si verifica di solito nelle zone dove la parte metallica del dispositivo entra in contatto con la pelle.
Il contatto potrebbe quindi avvenire toccando i pulsanti per accedere al menu, toccando la cornice intorno al display o toccando lo stesso logo della casa produttrice, qualora anche questi sia stato realizzato in metallo.

Non è da sottovalutare neanche il contatto con gli accessori come ad esempio auricolari con filo e/o bluetooth dove potrebbero esserci componenti realizzati in nichel che, inseriti nel padiglione auricolare senza la dovuta protezione di spugna o in lattice potrebbero venire a contatto diretto con la nostra pelle.

Un’esposizione a lungo termine della cute con determinate sostanze presenti su alcuni dispositivi mobili o parti di questi, potrebbe portare ad una risposta infiammatoria e pruriginosa da parte del nostro corpo.

Pertanto, cerchiamo quanto più possibile di limitare l’utilizzo di questi dispositivi ed in caso di dermatite rivolgersi allo specialista allergologo.

Dott.ssa Simonetta Calamita
Specialista Orl
Allergologia pediatrica
Foniatra

Disturbi respiratori del Sonno